LE NOSTRE ISPIRAZIONI
LA KASBA DI MAZARA DEL VALLO
Alla foce del fiume Màzaro, sorge una cittadina affacciata sul Mar Mediterraneo, simbolo tangibile di un’unione tra culture e tradizioni: Mazara del Vallo. Il vecchio centro storico, racchiuso un tempo dentro le mura normanne, è ricco di chiese monumentali, alcune risalenti all’XI secolo, ed è caratterizzato dai tratti tipici dei quartieri a impianto urbanistico islamico tipico delle medine, la cosiddetta Kasba, con le viuzze strette a fare da segno distintivo.
L’immigrazione tunisina in Sicilia inizia verso la fine degli anni ’70, un migliaio di anni dopo la vittoria decisiva sui musulmani del Conte Ruggero il Normanno, nel 1073, che riconquista l’isola. Oggi, nella località del trapanese risiedono circa 3.000 immigrati provenienti dal Maghreb, impiegati in prevalenza nelle attività pescherecce. Il centro storico cittadino è la loro casa e ne rispecchia tradizioni e tratti architettonici, nonostante l’opera di trasformazione compiuta dai normanni.
Tra i nostri vini, il Rajàh, il nostro cru di Zibibbo, è quello che più si ispira alle atmosfere orientali, così insite nella peculiarità di Mazara del vallo e del suo Melting Pot.
Il segno più evidente è il tracciato viario, tortuoso, che si diparte da un asse centrale e conduce a numerosi cortili, sui quali si aprono gli accessi alle abitazioni e alla vivace vita quotidiana della comunità. Sempre nel centro cittadino esiste la moschea locale, una delle poche in Italia dove si chiama alla preghiera cinque volte al giorno con il tradizionale canto del muezzin.
L’antica kasba araba oggi viene restaurata da tunisini che fanno a gara a chi mette più maioliche sulle facciate, mentre il barocco sopravvissuto ai terremoti proietta le sue ombre verso il cielo. Il centro storico di Mazara del Vallo è, infatti, un susseguirsi di architetture da togliere il fiato: l’antica fortezza musulmana, in stile arabo-normanno, sorgeva nello stesso punto in cui si edificò il castello normanno, di cui rimane l’Arco omonimo; due delle antiche moschee sono da identificarsi con l’attuale Chiesa di San Nicolò Regale, chiamata non a caso “la Cuba” dai mazaresi, e con la Cattedrale del Santissimo Salvatore, un tempo la Moschea Grande.
Vale una visita anche la splendida chiesa barocca e il convento di San Francesco d’Assisi, considerata la più bella di Mazara del Vallo. Sorge nella parte più antica della città, contigua al vecchio tracciato delle mura. Il prospetto principale si affaccia sull’omonima piazzetta, uno dei tanti percorsi pedonali che si snodano tra i cortili e gli stretti passaggi della Kasba.
Al tramonto una sola parola può descrivere lo splendore di questa città: Mediterraneo.