UNA STORIA DI FAMIGLIA
LA BOTRYTIS CINEREA
Nel vigneto affacciato sul Mediterraneo, in un territorio storicamente vocato per la varietà Grillo, nasce un vino straordinario nel panorama enologico della Sicilia: il Grillodoro.
Patrimonio dell’azienda sin dagli inizi, frutto di una scoperta fortuita nel vigneto della tenuta più vicino al mare, il Grillodoro è un vino risultato di una vendemmia tardiva di uve surmature, attaccate dalla Botrytis Cinerea, detta anche muffa o marciume nobile.
La botrite è un fungo che attacca la buccia degli acini ed è causa di una muffa che provoca profonde modificazioni nella composizione del futuro mosto. La sua azione disidrata le uve molto mature e si nutre di zuccheri, concentrandone così i sentori e conferendo al vino aromi singolari. Non tutte le varietà né tutte le zone vitate sono adatte alla produzione di vini botritizzati; sono necessarie uve dalla buccia spessa e consistente e luoghi caratterizzati dall’alternanza di umidità, seguita da ventilazione e caldo asciutto, condizioni ambientali uniche e spesso irripetibili. I vini muffati così ottenuti hanno una componente zuccherina mai stucchevole, profili aromatici distintivi, e una longevità e una capacità di affinamento di diversi anni prima di essere apprezzati.
Da qui il cui nome fortemente simbolico del nostro passito, Grillodoro, una vera e propria rarità alla stregua di alcuni dei più grandi e blasonati vini dolci naturali del mondo, che richiama l’oro del sole siciliano messo in bottiglia per pochi e ricercati estimatori.
Botrytis Cinerea vista al microscopio